mercoledì 1 agosto 2012

Occidente e Oriente di fronte al limite ecologico

Occidente ed Oriente si trovano di fronte alla crisi attuale con una disparità di risorse culturali atte a fronteggiarla dovuta alla divergenza delle loro storie a partire dall’epoca moderna.
L’Oriente, più popoloso, convive da secoli con il problema del proprio limite ecologico. L’Occidente, grazie soprattutto alla scoperta e alla conquista del nuovo mondo, ha goduto di spazi di espansione che ne hanno accellerato il dinamismo e favorito il decollo produttivo e tecnologico.
L’Occidente ha strutturato tutte le proprie infrastrutture politiche ed economiche in funzione di un dinamismo espansivo privo di preoccupazioni per il limite ecologico. L’ipotesi della infinita reperibilità di risorse è incorporata nelle sue costruzioni e nei suoi progetti.
La crisi attuale, di cui una concausa è anche l’esaurimento degli spazi di espansione, pone il dinamismo occidentale in attrito con la disponibilità di risorse energetiche, minerali, agricole ed idrologiche di cui è diventato termometro il prezzo del petrolio,che oramai sale come una febbre quando l’economia si espande, per ridiscendere, ma restando a livelli sempre più alti, quando la crescita rallenta.
L’Oriente non dovrà cambiare troppo la propria mentalità per far fronte alla nuova situazione.
L’Occidente dovrà farsene una ragione e cambiare filosofia di vita se non vorrà passare da un dinamismo virtuoso nell’espansione ad un dinamismo predatorio, redistributivo e distruttivo nella stagnazione.

Per un approfondimento dei motivi della divergenza dei percorsi di Oriente ed Occidente nel loro sviluppo economico consiglio:
"La grande divergenza : la Cina, l'Europa e la nascita dell'economia mondiale moderna" di Kenneth Pomeranz.

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