mercoledì 8 agosto 2012

Centro e periferia

Il centro del potere, della forza, offre il massimo di sicurezza.
In tempi difficili le risorse “mobili”, “liquide”, cercano un rifugio sicuro all’interno dei bastioni del potere. Per questo rifugio si paga un “canone di custodia”, ma le proprietà vengono preservate per tempi migliori.
Il centro del potere riceve un compenso cospicuo per la sua protezione, che può spendere in parte per il proprio sfarzo e in parte per investimenti che accrescano ulteriormente la sua forza.

Le spese militari, gli investimenti in “potenza” e lo sfarzo sono improduttivi perché non creano nuova ricchezza, ma in determinate circostanze possono dare un rendimento elevato a chi governa il centro del potere, provocando la redistribuzione a suo favore delle ricchezze della periferia. Quando cioè i possessori di beni che hanno cercato e trovato fortuna alla periferia del potere si sentono minacciati e chiedono al centro un servizio di protezione, per il quale sono disposti a pagare per preservare i loro beni e le loro prerogative.

Questa legge fondamentale che governa i movimenti di espansione e contrazione delle società alla ricerca di nuove ricchezze, ma bisognose di rifugio in tempi avversi, era valida ai tempi del castello arroccato sul villaggio come ora nel mondo globalizzato. Oggi le roccaforti del potere sono il dollaro, l’euro, il franco svizzero e lo yen ma solo il dollaro al momento ha tutti i requisiti di un centro del potere veramente sicuro, perché solo il dollaro detiene una forza militare realmente efficace.

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