lunedì 30 marzo 2020

Complicazione della psicologia

Teorema della sostanza

La domanda chiave è: quando il vivente comincia a giocarsela?

La ricerca storico-scientifica con logica inesorabile ci conduce a prendere atto che non esistono sostanze ma solo processi. Ma quando il vivente comincia a giocarsela è sostanza o processo? Le rappresentazioni della sua coscienza che gli consentono di giocarsela nel mondo rappresentano un mondo di sostanze o di processi?
L’osservatore educato al metodo storico-scientifico deve vedere una realtà di processi, pena la ricaduta nel mito o nella metafisica, ma l’attore che si gioca la vita può vincere se non vede una realtà di sostanze?
Lo spettatore della corsa automobilistica seduto sulla tribuna si gode lo svolgimento di rincorse e sorpassi e in base alle sue competenze ne commenta le fasi. Egli non se la sta giocando e può soffermarsi e ricostruire con la mente il processo delle azioni più significative. Il pilota invece deve le sue possibilità di successo e la sua incolumità alla prontezza di reazione agli eventi della corsa che per lui sono sostanziali.

E’ quando diventa evento determinante per il vivente che se la sta giocando che il processo diventa sostanza.


Corollari del teorema della sostanza
Il processo esiste solo per l’osservatore.

La sostanza esiste solo per il vivente che se la sta giocando.

La vita pratica ha a che fare con delle sostanze, la vita teorica con dei processi.

Sostanza e processo sono lo stesso evento ma non la stessa cosa; lo stesso evento è processo per l’osservatore ed è sostanza per il vivente che se la sta giocando.

Nella realtà oggettiva esistono solo eventi in sé che non sono né processi né sostanze se non per un osservatore o per un vivente che se la sta giocando.

La psicologia è la più intricata di tutte le scienze, perché studia con metodo storico-scientifico gli eventi della mente dei viventi che se la stanno giocando, e si propone di aiutare i propri pazienti a giocarsela meglio con le sostanze che quegli eventi rappresentano per loro, ma che per lo psicologo rappresentano solo dei processi.

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