sabato 28 marzo 2020

Il caso è volubile ma non cieco

Gli eventi dell’universo sono il frutto delle combinatorie del movimento dei suoi elementi. Non tutte le combinatorie danno luogo ad eventi possibili. Ogni evento, per verificarsi, necessità di due condizioni: la presenza reale degli elementi che lo generano e il fatto che la loro combinazione rispetti i vincoli posti dalle leggi di natura.

Lo spazio degli eventi può essere quindi suddiviso in tre grandi categorie:
  1. eventi impossibili; 
  2. eventi possibili che non si realizzano; 
  3. eventi possibili che si realizzano. 

Ogni ente reale può essere descritto come un insieme di elementi, in viaggio sulla strada invisibile del possibile, che ad ogni passo, incontrando altri enti, può:
  1. dar luogo ad un nuovo evento reale; 
  2. dilazionare o perdere la possibilità di dar luogo ad un nuovo evento reale; 
  3. incappare in un evento impossibile dal quale viene risospinto sulla strada del possibile; 
  4. incappare in un evento impossibile dal quale viene annientato. 

Per maggiore precisione e per trarre maggior beneficio da queste premesse va osservato che ogni evento, per dirsi compiuto, richiede un proprio tempo e può necessitare della precedente o contemporanea realizzazione di altri eventi da cui dipende. Di conseguenza impossibilità, possibilità, realizzazione ed annichilimento possono concretizzarsi anche parecchio tempo dopo l’inizio del percorso di un evento. Nel caso in cui un certo percorso si riveli ad un tratto impossibile, l’evento si troverà nella situazione di Wile Coyote che, nel cartoon, pur essendo uscito di strada sull'abisso, per un certo tempo continua a correre prima di precipitare.

L’evoluzione del vivente ha portato gli uomini ad interrogarsi sul senso dei processi evolutivi, invocando concetti quali caso, necessità, finalismo (teleonomia) e selezione.
Al dibattito aperto da questi interrogativi possiamo contribuire osservando che:
  • il caso non può mai essere del tutto cieco, dal momento che dalla roulette delle opportunità deve stare attento a non estrarre combinatorie di elementi che generino eventi impossibili, i quali sono di infiniti ordini di grandezza più numerosi degli eventi possibili; 
  • la necessità non può mai essere data per scontata, poiché percorrendo la invisibile strada del possibile l’annichilimento è sempre dietro l’angolo; 
  • in ogni presente lo spazio del possibile prossimo evento, essendo minuscolo rispetto allo spazio totale degli eventi (possibili e impossibili) rappresenta un oggettivo bersaglio, cui ogni ente, per non fallire, deve tendere; perciò ogni ente vive presentemente una oggettiva tensione finalistica; 
  • quando è il caso a guidare il cammino verso il prossimo evento, la selezione rappresenta la certificazione che dalla roulette degli eventi evolutivi è stata estratta una possibilità e non una impossibilità e che quindi il caso, volubile ma non cieco, ha colpito un bersaglio valido.

(Dallo zibaldone del 10/3/2020)

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