domenica 12 aprile 2020

Audere semper

La terra è svuotata del sacro. Le divinità che abitano boschi, fiumi, rocce, olimpi sono cacciate, i loro templi distrutti, mai più Dei pagani, falsi e bugiardi. Il sacro ascende ad altezze inarrivabili. Trascende. Da ora solo in Cielo lo si potrà ritrovare. Come faranno gli uomini a tracciare un confine per difendersi dalla follia del sacro che anima le loro pulsioni; ora che non hanno più nelle case e nelle strade i simulacri della potenza del Dio, da placare con riti sacrificali? ora che il Dio è lontano, nei cieli? Niente paura! Si prepari una scala per il Cielo, si innalzino chiese e campanili, si formino nuovi sacerdoti a mediare tra chi patisce del sacro e il nuovo Dio. Saranno loro a tenere le chiavi della Scala Celeste, a concedere la Parola che placa gli animi sconvolti. Quale grande occasione per uomini avvezzi all’Imperio, che la pericolosa frequentazione di Dei falsi e bugiardi aveva spinto ad una rovinosa alterigia e si ritrovano ora senza più eserciti alla mercé di popoli semi-barbari. Possono ora sedere su nuovi scranni e, senza Potestas, ma con una Auctoritas che vale quanto il giuramento di un Dio, tenendo in pugno gli animi degli uomini, orfani del sacro terreno, azzardare un Regno che, finché potranno, regnerà sui Re barbarici, in una Europa cristiana.


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