martedì 11 settembre 2012

La nazione ebbra

Quando gli dei vogliono punirci, esaudiscono i nostri desideri.
  O. Wilde
Mentre discendevo lungo fiumi indifferenti, M'avvidi di non essere più in mano ai manovranti.
  A. Rimbaud

La globalizzazione ha provocato, nel corso degli ultimi 20 anni, lo scioglimento delle pre-esistenti reti locali di scambio di merci, capitali e lavoro, per riannodarne le maglie ad un’unica rete globale che ha al suo centro la nazione egemone della globalizzazione, gli Stati Uniti, che con la sua potenza militare ed economica garantisce l’efficacia dell’ordinamento giuridico che norma gli scambi sulla rete.

I flussi degli scambi dei paesi coinvolti nella globalizzazione tendono a strutturarsi come un sistema organico dove il centro assume sempre più le funzioni di cervello che prende le decisioni e di cuore che attira a se le risorse e le ripompa verso la periferia.

Assumere la funzione di organo vitale significa rendersi indispensabile agli altri organi e alle membra del corpo, soprattutto nei momenti di difficoltà.
La nazione egemone svolge di fatto funzioni chiave per la sopravvivenza delle nazioni globalizzate:

  • Prestatore di ultima istanza, con la sua banca centrale, la Federal Reserve, nel caso di crisi finanziarie.
  • Consumatore di ultima istanza, sempre pronto ad assorbire le eccedenze di produzione degli altri paesi, seppure acquistando a debito, e diventando così fornitore mondiale di titoli del debito pubblico nei quali il resto del mondo può investire i propri risparmi.
  • Poliziotto globale a protezione delle vie di approvvigionamento, soprattutto energetiche.
  • Fornitore mondiale di protezione militare in caso di crisi regionali.

La crescente condizione di dipendenza dal centro della globalizzazione, rende le nazioni periferiche indifese dalle variazioni e dalle convulsioni dei flussi di scambio che originano dal centro e si propagano alla periferia attraverso un unico sistema circolatorio, non più segmentato e senza possibilità di regolazione o blocco dei flussi indesiderati o pertubatori.

Come le gambe di un ubriaco non possono impedirsi di incespicare perché non hanno nessun potere di regolare la quantità di alcol assunta, così le nazioni globalizzate sono costrette a barcollare quando il settore immobiliare della nazione egemone si ubriaca, e debbono spremere le loro risorse per fare affluire al centro i fondi necessari per non cadere. Le nazioni periferiche più deboli sono messe in ginocchio ma è troppo importante tenere in piedi il centro, che nella caduta trascinerebbe il mondo globalizzato nel caos.

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