giovedì 22 gennaio 2009

Agnotology

Su Wired c'è una discussione su una nuova definizione molto interessante.
Robert Proctor, storico della scienza a Stanford, parla di "agnotology" (traducibile forse con agnoseologia?).

"Quando si tratta di argomenti molto controversi, il nostro consueto rapporto con le informazioni è invertito: l'ignoranza cresce con il loro aumentare.

[Proctor] ha sviluppato una parola ispirata da questa tendenza: agnotology. Derivata dalla radice greca agnosis, è "lo studio dell'ignoranza culturalmente costruita." 

Come sostiene Proctor, quando non si sa qualcosa, è spesso perché interessi particolari lavorano sodo per creare confusione.
Gruppi anti-Obama hanno speso probabilmente milioni per far credere che è un musulmano;
la chiesa ne ha spesi ancor di più per promuovere il creazionismo. 
Le industrie petrolifere e dell'auto seminano dubbi senza tregua circa le cause del riscaldamento globale. Quando il fumo si dissolve, la società sa meno di quello che sapeva prima. 

"La gente parte sempre dal presupposto che se qualcuno non sa qualcosa, è perché non ha prestato attenzione o ancora non si conosce una spiegazione", dice Proctor. "Ma l'ignoranza è prodotta anche da persone che letteralmente sopprimono la verità - o meglio - la rendono così confusa che la gente smette di prendersi la cura di distinguere il vero dal falso." 

La definizione è la seguente. 

Agnotology: Ignoranza culturalmente costruita, appositamente creata da speciali gruppi di interesse che lavorando sodo per creare confusione e sopprimere la verità.

Segnalato qui da Barry Ritholtz.

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