sabato 28 gennaio 2012

Cicale e formiche - Parte 1

Era d'inverno, e le formiche stavano asciugando il loro grano, che si era bagnato. Ed ecco che una cicala affamata andò a chiedere loro del cibo. Ma le risposero le formiche: "Perché durante l'estate non hai fatto anche tu provviste?" Rispose la cicala: "Non ne avevo tempo, ma cantavo armoniosamente". E quelle, ridendole in faccia, le dissero: "Beh, se nel tempo estivo cantavi, d'inverno balla".
Esopo
Cicale e formiche nel mondo globalizzato

Il mondo è grande ma è pur sempre una palla grande quello che è, insomma è un cosiddetto sistema chiuso. Non è possibile commerciare esportando e importando da altri pianeti.

Quindi per ogni bene che un paese esporta c’è sempre un altro paese del mondo che importa quel bene, il “più” in un paese corrisponde sempre ad un “meno” dello stesso valore in un altro paese. Come si dice il saldo complessivo della bilancia commerciale di tutti i paesi del mondo è sempre uguale a zero.

Non è possibile quindi che tutti i paesi siano contemporaneamente paesi esportatori. Accade che paesi più laboriosi, più virtuosi nel produrre a basso costo beni utili richiesti dai mercati di altri paesi, esportino di più di quanto importano. Possiamo chiamare paesi formiche questi paesi e paesi cicala i paesi che invece importano di più di quello che producono.

Ma come è possibile che i paesi cicala abbiano i soldi per comprare ciò che non producono?
Fino a non molto tempo fa, fino al 1971 per la precisione, le monete con le quali i paesi comperavano le loro merci dovevano essere convertibili in oro (o argento o rame a seconda dei periodo storico), su richiesta di chi le possedeva. Quindi, di fatto, un paese pagava con il proprio oro le merci importate in più di quelle esportate, e quando l’oro finiva, doveva stringere la cinghia, diventare formica e ricostituire pian piano i propri forzieri di metalli preziosi.

Dalla fine della seconda guerra mondiale per un bel po di anni, gli anni della “ricostruzione”, il sistema delle monete convertibili in oro ha funzionato egregiamente, ma poi piano piano è diventato una camicia di forza. Le economie erano cresciute molto ma, per dare lavoro a tutti, avevano bisogno di crescere sempre di più. Non si poteva aspettare che le cicale, che erano anche le più deboli, imparassero a diventare formiche, e poi, che convenienza potevano avere le formiche nel vedere le cicale diventare formiche e quindi loro concorrenti?.

Nel 1971, il presidente americano Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in oro e di fatto pose fine all’obbligo di tutti i paesi del mondo, occidentale almeno, di convertire in oro le loro monete. I paesi cicala non vedevano più assottigliarsi le loro riserve auree ma vedevano crescere i loro debiti e svalutarsi la loro moneta. Con la svalutazione della moneta, le merci importate dalle cicale diventano più costose e se ne comprano meno, quelle esportate diventano più economiche all’estero e se ne vendono di più. Le cicale, svalutando, potevano così ridurre i propri debiti per poi ricominciare a farne degli altri.

E l’economia mondiale intanto cresceva.

Puntata successiva: Parte 2 - La botte piena e la moglie ubriaca

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