sabato 19 novembre 2011

Le domande del criceto nella gabbia della "rete"

Il sapere sta migrando dalle carte alle reti?

Anche la vita sociale è attratta dalla rete, insegue il sapere? o cerca scorciatoie?

Se l’individuo vive all’incrocio di saperi sempre più frammentati e locali, orfano delle grandi narrazioni, può permettersi di restare escluso dalle nuove vie?


Ma esiste possibilità di scelta o la rete diventerà fonte e sede esclusiva del sapere?
Avremo tra non molto saperi fondamentali che esisteranno solo in rete? Libri cruciali che nessuno stamperà più? Casi clinici, cure, terapie che si potranno conoscere solo in rete?

Muoversi fuori dalla rete, nella realtà fisica, diventerà meno economico, più lento, meno efficace, insomma perdente?

Allora la rete sarà la sede della potenza, della forza, della efficacia, non solo per le aziende, per tutti i membri della società?

Sede della potenza forse ma difficilmente del piacere e del sentimento, piacere e sentimento vogliono la realtà fisica. Ma le sedi del sapere e della potenza hanno sempre guardato con sospetto e bandito piacere e sentimento, per semplice incompatibilità di base.

Niente di nuovo dunque sotto il sole? Dovremo quindi correre sempre più forte per potere restare fermi dove siamo?

E dovremo farlo in rete?

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